marzo 23, 2008

PRANZO DI PASQUA



La Pasqua per tradizione la festeggio a casa dei miei genitori. Si inizia sempre con un aperitivo. Mio padre è bravissimo a preparare il Martini coktail. Ne bevo uno, poi arriva mia madre con i salatini cinesi e il prosecco e ne bevo un bicchiere, beh facciamo due. Così mi siedo a tavola già "ubriaca".
Il pranzo inizia con l'antipasto: bresaola, rucola e grana. Poi mia madre porta in tavola olive nere e verdi di vario tipo e di varia provenienza con pezzetti di formaggio e alcuni tipi di salame. Ma non finisce qui! Dulcis in fundo salmone affumicato e crostini con patè vari preparati da mia madre. Mi azzardo a dire: "Mamma, mi sembra eccessivo tutto questo" lei ribatte "Lo faccio per i tuoi figli". I miei figli mangiano pochissimo e lasciano sul piatto gran parte di quello che gli viene servito e lei lo sa. Così poi si può lamentare che nessuno apprezza la sua cucina. Tutto secondo tradizione.
Terminato l'antipasto il mio respiro si fa più lento. Già vorrei alzarmi e camminare un po'. Proibito. Arriva il primo, anzi i primi: pasticcio di carne, risotto di asparagi, crespelle ripiene al radicchio. E devi mangiare tutto. Credendo mi faccia digerire bevo un bicchiere di rosso , mi gira un po' la testa e non capisco se sia per il tasso etilico nel sangue o per il troppo cibo. Mio padre chiede che sia portato il capretto con le patate. Piatto forte questo, lo prepara sempre lui, è tradizione. E si mangia ancora e si beve ancora. Credo sia finita ma, arriva un piatto ovale con verdura cotta e carne lessa. Non ne posso più e lo dico. Mia madre come da tradizione coglie l'occasione per ricordarmi quanto io sia ingrata, quanto lei ha lavorato per cucinare tutto, quanto abbia cercato di accontentare i miei figli e così via... mio padre si spazientisce, come da tradizione, di sentirla brontolare e si alza da tavola per andare a prendere la colomba e il prosecco. Non mangio la colomba, decido di bere, invece, un po' di prosecco tanto guida mio marito.
Infine posso alzarmi da tavola con la scusa: "Lo preparo io il caffè". Mentre aspetto che la caffettiera faccia il suo dovere fumo una sigaretta all'aperto con mio fratello e mia cognata.
Alla fine il caffè, l'aria aperta e la sigaretta non mi aiutano ad alleviare la pesantezza che provo decido di assumere una certa quantità di bicarbonato non si sa mai che aiuti a digerire.
Sono le 23,30, sono a casa, il pranzo è terminato alle 16,00 e devo ancora digerirlo. Tutto come da tradizione.

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