febbraio 24, 2008

TORTA IMPERIALE

Yahoo! Avatars
I testi in corsivo sono tratti dal libro "La principessa che credeva nelle favole" di Marcia Grad

Ingredienti: cioccolato fondente, zucchero, burro, farina, maizena, cacao amaro in polvere, uova, lievito.
Per la farcitura: panna fresca, cacao amaro in polvere, zucchero a velo.
Per la decorazione: cioccolato gianduia, panna fresca, zucchero a velo, codette di cioccolato fondente.

"Terrorizzata e senza fiato, la principessa fu così scagliata nel Mare delle Emozioni. Pietre aguzze e rami rotti le turbinavano intorno nell'acqua ghiacciata mentre lottava disperatamaente per rimanere a galla...Si sentì risucchiare sul fondo del mare, e a un tratto le parve di scorgere qualcosa in lontananza. Se solo fosse riuscita ad arrivarci..."

Per l'impasto: accendere il forno a 170° In una terrina mescolare maizena, la farina, il cacao e il lievito passati a setaccio. Versare il burro in un'altra terrina aggiungere 40gr. di zucchero e mescolare fin tanto che l'impasto diventa bianco e cremoso. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e unirlo ala composto di burro. unire i tuorli d'uovo.

la principessa pensò:
"la nebbia impedisce ad un sacco di gente di riconoscere il sentiero giusto...finiscono tutti per sceglierne uno che li porta in qualche angolo remoto, nel profondo della Terra delle illusioni..."

A parte montate gli albumi a neve con 60g di zucchero. Unire il composto di burro e cioccolato a quello di farina, amido, cacao e lievito, intervallando con l'aggiunta degli albumi. Mescolare per due minuti. Versare l'impasto in una tortiera imburrata e infornare per 40-45 minuti.

la principessa lesse:
"Così come l'intero oceano si trova in ogni singola goccia d'acqua, allo stesso modo ognuno di noi racchiude in sè la vita intera. Al pari del flusso e riflusso del mare, anche noi dobbiamo fluire e rifluire seguendo la marea della vita, accettando il fatto che l'unica cosa costante è il cambiamento e credendo fermamente che tutto ciò che è deve essere, anche se noi non sappiamo il perchè."

per la farcitura: versare il cacao in un recipiente con lo zucchero a velo e, poco alla volta, unire la panna continuando a mescolare. Montare il composto. Tagliare la torta raffreddata a metà orizzontalmente. Versare il composto sulla base e coprire con l'altra metà.


dice il gufo alla principessa:
"la maggior parte della vita consiste nell'andare, e non nell'arrivare, perchè quando una persona giunge dove pensava di essere diretta, prova inevitabilmente l'esigenza di recarsi da qualche altra parte."

per decorare: coprire tutta la torta con la crema al cacao utilizzata per la fracitura. aiutarsi con un coltello per ricoprire le pareti della torta con le codette. Fare tante scagliette di di cioccolato gianduia con il pelapatate e cospargerle al centro della torta.

la principessa legge:
"L'esperienza non corrisponde sempre alla verità perchè viene filtrata dagli occhi di colui che vede, è nel silenzio della mente che percepiamo la verità: la voce gentile che parla sussurrando al nostro cuore..."

Il post è dedicato a chi è capace di sognare ancora perchè chi crede nei propri sogni è capace di dare tutto se stesso per realizzarli e si trova sempre dove dovrebbe essere.

febbraio 10, 2008

SPAGHETTI: AGLIO, OLIO E PEPERONCINO




La pentola con l'acqua è sul fuoco già da un po' e non vuole bollire...



Finalmente è nato. Tutto suo padre, il codice è suo. Però quel colore oliva ricorda un po' la carnagione della madre...



Ho già preparato il condimento. Ho scaldato l'aglio "svestito" e schiacciato e il peperoncino intero nell'olio extravergine d'oliva...



Che carattere ha il piccino! Vuole essere guardato. Chi lo ha visitato ha detto bellissimo! Si vede subito il marchio del padre...e della madre la passione...



Finalmente l'acqua bolle, verso un pugno di sale grosso e gli spaghetti...



Appena nato e il padre dice alla madre: "Adesso è tutto tuo!" Dice così perchè è stanco e affetto da ramollissement dovuta all'età. Proprio ora che il piccino avrà bisogno di maggiori cure ed attenzioni...



Gli spaghetti sono cotti...



Così la madre rimarrà alzata la notte, gli darà da mangiare, lo cambierà e gli leggerà le storie di fate e di folletti irlandesi raccolte e scritte da Yeats...






Verso sugli spaghetti fumanti il condimento, è mezzanotte e ho fame. Buonissimo...



Il padre lo farà conoscere al mondo con orgoglio e, poichè è saggio, starà attento che il figlio non sia preda degli accidenti della vita: banali folate di vento che ci deviano dalla rotta intrapresa e non ci fanno approdare in porto.




Dedico il post ad una persona speciale che sa chiedere scusa.



febbraio 06, 2008

FRAGOLE CON PANNA MONTATA


La ricetta non richiede elevate capacità culinarie: è molto semplice. Comprate le fragole quando sono di stagione, lavatele con molta cura sotto un getto di acqua corrente almeno per un quarto d'ora. Lasciatele asciugare poi versatele ancora intere in una coppa grande e versatevi sopra la panna montata, abbondante, che potrete fare voi con gli innumerevoli preparati che si trovano al supermercato oppure potrete acquistarla già pronta dal gelataio. Infine consumatela da soli, perchè questa preparazione allude all'egoismo e all'avarizia.

E mentre consumate il cibo paradisiaco potete leggere "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera cito:"Si era inginocchiato al suo capezzale e gli era venuto in mente che lei gli era stata mandata sulla corrente in una cesta. Ho già detto che le metafore sono pericolose. L'amore comincia con una metafora." Il libro va letto in solitudine per scoprirne tutti gli anfratti.

La musica di sottofondo potrebbe essere MY IMMORTAL degli Evanescence.

febbraio 03, 2008

LA PARMIGIANA DI MIA NONNA


Mia nonna cominciava a cucinare la parmigiana la sera prima della festa con tutti gli zii e cugini. Tagliava a fette le melanzane le cospargeva di sale perchè perdessero "l'amarognolo". Nel frattempo cucinava la salsa di pomodoro senza olio e senza sale: il sale e l'olio si devono aggiungere a fine cottura. Poi andava a letto lasciando le melanzane a perdere il loro liquido tutta la notte. Si alzava alle cinque, quando ancora tutti dormivano, per friggere le melanzane, faceva così perchè, secondo lei, il cibo viene meglio se c'è silenzio. Io la sentivo e mi alzavo per guardarla: era bellissima. La guardavo muovere le lunghe braccia sottili che spostavano le melanzane fritte dalla padella al piatto con la carta assorbente. Finita questa operazione prendeva le teglie per il forno e ci versava un po' di salsa di pomodoro profumata con il basilico in uno strato leggero; ci adagiava le melanzane fritte sovrapponendo un poco le fette, ci cospargeva il pecorino grattugiato, uno strato di di fettine di scamorza, alcune fettine di uova sode e fettine di salsiccia magra piccante che si conserva sotto strutto. Ripeteva l'operazione strato dopo strato fino ad arrivare quasi al bordo della teglia. All'ultimo strato versava, sopra le melanzane, solo la salsa di pomodoro e il formaggio grattugiato. Le infornava per quaranta minuti. Alle dieci della mattina erano già pronte. Le toglieva dal forno mentre mi spiegava che la Parmigiana si serve sempre tiepida ed è migliore se fredda. All'una c'eravamo tutti: i nonni, i miei genitori, i miei fratelli, gli zii e i miei cugini. La Parmigina era un successo mi faceva sembrare intelligente mia zia che raccontava dell'ultimo abito che aveva acquistato per andare ad una rappresentazione teatrale e di quanto le fosse costato. Rimanevo rapita ad ascoltare mia cugina che si lamentava perchè in un certo albergo dove era andata non aveva trovato il televisore e perciò si era annoiata a morte. Sorridevo alle discussioni tra mia madre e un'altra zia sul ricamo più adatto su un certo tipo di tessuto che sarebbe servito per confezionare un lenzuolo per la dote.
Con mia cugina Maddy, mia coetanea, decidevamo con chi saremo uscite quella sera e la decisione era sempre orientata dalle fotografie dei modelli che trovavamo sulle riviste: una volta trovammo un modello con un naso bellisimo e così decidemmo che, quella sera, avremmo accettato di passeggiare solo con ragazzi che avessero un naso uguale o simile a quello del modello. E così fu.
La musica per questo piatto: il melodramma "Andrea Chènier" di Umberto Giordano perchè è un'opera dalle tinte forti.
Il libro: "La palabras andantes- Parole in cammino" di Eduardo Galeano citazione: "Le storie si raccontano di notte, perchè di notte il sacro è reale, e chi sa raccontare racconta sapendo che il nome è quella cosa che il nome nomina"